lunedì 5 maggio 2014

Anoressia e alimentazione compulsiva al maschile

Stanno giorni senza mangiare, si provocano il vomito, contano ossessivamente le calorie, si pesano più volte al giorno: il numero dei ragazzi che soffrono di anoressia è in aumento e molti di loro non se ne rendono conto, perché il disturbo viene trattato dai media come un problema esclusivamente femminile. Peggiora il quadro il fatto che nel web esistano siti, tenuti da persone con disturbo alimentare, che incitano e sostengono le abitudini dannose.

L’anoressia è presente nel 4‰ della popolazione femminile e nello 0,5‰ della popolazione maschile: il dato è tutt’altro che da sottovalutare. Per questo motivo, nel campo medico si comincia a ritenere che la prevenzione dei disturbi alimentari debba essere rivolta anche ai ragazzi, nei quali i problemi possono essere mascherati dalla loro minore predisposizione a mettersi a dieta e ricorrere all’esercizio fisico nel tentativo di dimagrire o, meglio, di raggiungere fattezze fisiche compatibili con il loro ideale. 

Anche il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder o BED) è sottovalutato, sotto-diagnosticato e sotto-trattato nei ragazzi e negli uomini. A complicare il ricorso a un intervento terapeutico, o almeno comportamentale, contribuisce il timore di non essere presi sul serio dagli operatori sanitari,  il fatto di non sapere a chi rivolgersi e il fatto che la cultura dei disturbi alimentari, essendosi sempre rivolta alle donne, non si è mai espressa in terminologie che potessero interessare il sesso maschile, tanto che gli uomini hanno più difficoltà a comprendere che alcuni dei loro comportamenti possono essere segni o sintomi di un disturbo alimentare.
Il contrasto ai disordini alimentari prevederebbe che i genitori si occupassero con più attenzione dei figli, che ci fosse una educazione alla buona alimentazione in famiglia, che le tendenze ai disturbi alimentari eventualmente presenti in famiglia (genitori, zii e altri parenti) fossero discussi apertamente, che ci fosse maggior controllo sull’uso che del web fanno i ragazzini e uno sguardo discreto sull’abbigliamento che usano – spesso la magrezza viene nascosta sotto strati di indumenti.
L’uso di internet andrebbe monitorato a causa dell’uso che viene fatto dei canali di Youtube per veicolare messaggi tra adolescenti: ci sono centinaia di video che incoraggiano a mostrarsi sempre più sottili e che rappresentano l’anoressia come uno stile di vita e codici di scrittura precisi per risalire ai siti web e ai blog dedicati.

Fonti:
Udo T. et al. - Sex differences in biopsychosocial correlates of binge eating disorder: a study of treatment-seeking obese adults in primary care setting - Gen Hosp Psychiatry. 2013 Aug 19. pii: S0163-8343(13)00206-5
Räisänen U.,  Hunt K. -  The role of gendered constructions of eating disorders in delayed help-seeking in men: a qualitative interview study - BMJ Open 2014;4:e004342
Doctor33.it, 25 settembre 2013 e 10 aprile 2014
ANSA, Roma, 24 febbraio 2014

Per approfondire: