giovedì 26 giugno 2014

Salute psicologica e pratiche devozionali: l’Ohm Namah Shivaya


Mettersi in un angolo tranquillo, a parte, chiudere gli occhi, stare comodi con la schiena. Un quarto d’ora per se stessi. Non tanto facile da raggiungere, ma così ambito. Soli o in buona compagnia, cantare l’Ohm, la vibrazione universale, aiuta a direzionare meglio la concentrazione.

Vorrei richiamare l’attenzione sui consigli di diversi Maestri: cantare  il semplice “Ohm” può avere effetti collaterali dannosi se la recitazione non è corretta. Ci sono differenti spiegazioni. Una è che se la persona non ha un adeguato livello spirituale, non può reggere la quantità di energia cosmica che si mobilita con il canto e rischia l’espressione di problemi somatici, come iperacidità o aumento della temperatura corporea, o di problemi psicologici, come il sorgere di una impossibilità a riposarsi. L’aumento della temperatura corporea può, in particolare, essere dannoso all’apparato riproduttivo femminile, e manifestarsi con disturbi quali dismenorrea, amenorrea e infertilità. 

A meno che il proprio Maestro spirituale non indichi specificamente la recitazione cantata dell’Ohm e la guidi lui stesso, è una pratica che è meglio non intraprendere. 
In alcuni casi, anche il simbolo su una maglietta o un tatuaggio possono causare effetti avversi. 
Perché tanta potenza? Le leggi spirituali affermano che” la parola, il tocco, la forma, il sapore, l’odore e la loro energia correlata esistono insieme”, il che significa che laddove il simbolo della Suprema Realtà è presente, tutte le energie correlate sono presenti. 

Vi è anche un’altra spiegazione, fornita da Sri Sri Ravi Shankar: l’Ohm è un mantra per gli eremiti, perché riporta alla vibrazione originale dell’universo.
Inizia la tua giornata con vibrazioni positive, tanto per cominciare! E se hai qualche minuto per dedicarti a un Mantra cantato, puoi provare a utilizzare invece “Ohm Namah Shivaya”, che contiene i 5 elementi. Si può unirsi per qualche minuto a un coro già avviato, semplicemente cliccando su un video in rete, oppure recitarlo in silenzio, nella propria mente. È importante, mentre lo si recita, essere completamente coscienti del suo significato. Si tratta di un Mantra in sanscrito molto potente, che una volta recitato continua a vibrare nel cuore. Non ha bisogno di cerimonie o rituali speciali, di orari o di luoghi adatti. È molto efficace contro i dispiaceri e le preoccupazioni e conferisce una calma profonda.

per chi volesse imparare il mantra completo. Si tratta di una invocazione al Signore Shiva, flusso di potere, vero collegamento fra gli esseri, creatore dell’universo: “Mi inchino all’Anima di ognuno. Mi inchino al mio Sé. Non so chi sono, così mi inchino a Te, Shiva, mio vero Sé. Possano gli elementi della Creazione risiedere in me in piena manifestazione”

Questa la versione cantata dal vivo:


Si recita con rispetto e con il sentimento di inchinarsi a Shiva, che rappresenta il proprio vero Sé, forma della Divinità Suprema dentro di noi. Ripeterne il nome è equivalente a essere uniti alla sua essenza e, in un certo modo, fare esperienza stessa del Dio.
Come tutti gli dèi del pantheon induistico, Shiva non è un Dio come lo intendono le religioni rivelate, ma si tratta della catalizzazione di specifiche forze dell’Universo, di cui parleremo prossimamente.